Sibe Gruppo AF, la mentalità di Alberto Smecca: “Felice dei progressi in difesa. I nostri tifosi hanno reso possibile l’impresa”

In vista della semifinale di domenica con Montecatini ci confrontiamo con una colonna portante del collettivo Dragons: Alberto Smecca.

Prato, 13 maggio 2022. Non solo una stagione da record. Non solo i playoff conquistati e con ampio anticipo. Adesso anche una semifinale conquistata con merito. Non si ferma la cavalcata di Sibe Gruppo AF in questa C Gold: adesso ci attende Gema Montecatini, una delle formazioni più insidiose del campionato. Per presentare un’altra sfida che rimarrà nei cuori e nelle menti di tutta la nostra Dragons Family, parliamo con un altro dei protagonisti della stagione, un collante della squadra di coach Marco Pinelli e dello spogliatoio, il vicecapitano Alberto Smecca, quest’anno in doppia cifra e anche tra i top player della categoria per palle recuperate.

Ogni traguardo superato, ecco un nuovo obiettivo, sempre più in alto. Che stagione incredibile, come ti senti?

“Fisicamente abbastanza provato ma stiamo recuperando in vista della gara con Montecatini, emotivamente sono molto esaltato: è la prima volta in carriera che mi trovo a giocare delle semifinali playoff; quindi, voglio cercare di dare il meglio”.

Abbiamo visto, soprattutto nella remuntada di gara 2, quanto tu sia prezioso nell’economia della squadra, come trait d’union, come collante, preciso e tattico in difesa e anche pungente là davanti – lo hanno imparato gli spezzini a loro spese. Aggiungiamo che sei andato in doppia cifra, che sei il miglior tiratore dei tiri liberi. Sei contento del tuo percorso di crescita?

“Assolutamente sì, questo forse è l’anno in cui sono cresciuto di più dal punto di vista tattico. A livello difensivo, credo sia stata una delle mie migliori stagioni; non a caso più di una volta insieme a Navicelli ci siamo dati il cambio per cercare di marcare i terminali offensivi migliori delle varie squadre e per questo sono veramente contento, considerando che, fino a qualche anno fa, proprio la difesa e i tiri liberi erano aspetti che dovevo migliorare”.

Parliamo dei progressi del collettivo. Per fare partite come gara 2 o anche per vincere in casa degli avversari e in quel modo, ci vuole una certa mentalità, tenuta nervosa, fame. Come ci siete riusciti?

“Per vincere partite come quella di gara 2 e 3 credo che alla base ci sia proprio il gruppo. Abbiamo raggiunto un’alchimia e un’intesa che poche squadre quest’anno sono riuscite a ottenere, questo credo sia molto merito anche dei nostri giovani che hanno contribuito a farci allenare sempre al massimo”.

Possiamo dire che Gema sia stata una squadra “anti-Dragons” in stagione, con due nette (anche se sudate) vittorie. Come li vedi e come pensi possiamo pungerli?

“Gema è senza dubbio una delle migliori squadre del campionato, sarà sicuramente una sfida durissima e dovremo cercare il modo di difendere al meglio per cercare punti in transizione”.

Il sostegno di tutta la comunità Dragons è stato pari alle vostre imprese sul campo. È scontato dire che sia importante ma, nei momenti più difficili, cosa significa avere il sostegno, un uomo in più in campo?

“Il pubblico in questi playoffs ci ha dato veramente quella spinta emotiva in più: vedere tutti quei ragazzi che ci hanno seguito a più di 100 km da prato è stato qualcosa di veramente emozionante, per questo ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la cosa”.

Essere Dragons vuol dire: seguire i più piccoli in trasferta
Tu, titolare inamovibile, colonna portante dei Dragons, cosa dici ai giovani e ai giovanissimi?

“Ai giovani Dragons dico di crederci sempre, anche nei momenti più difficili e di non sprecare nemmeno un secondo durante i loro allenamenti. Anche io come loro fino a poco più di 10 anni fa seguivo la prima squadra durante le partite e spero vivamente, un giorno, di poter giocare con quanti più ragazzi del nostro settore giovanile”.